Il 5 maggio 2021 si sono celebrati i 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, uno dei più grandi (cosa che ovviamente dipende anche dai punti di vista) condottieri della storia.
Ma che c’azzecca esattamente con Rimini ??
Diciamo subito che in città non ha mai messo piede anche se sembrava dovesse visitarla nel 1805 salvo poi … improrogabili impegni …
Quali ricordi, tracce, storie ci sono da raccontare ??
A dire il vero, tante.
► Prima di tutto un’espressione tangibile dell’epoca napoleonica è il fatto che il cimitero sia al di fuori della città. Infatti con l’editto di Saint Cloud si stabilì che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali.
►Poi le due piazze principali, Cavour e Tre Martiri dove vennero innalzati due alberi della libertà simboli della Repubblica, salvo poi abbatterli quando si fece nominare imperatore.
►Le chiese trasformate in magazzino con la riorganizzazione degli ordini religiosi, ad esempio quella di San Michelino in Foro, edificio ‘appartato’ che fu dei Templari.
►E poi il Tempio Malatestiano, l’attuale Duomo, titolo che parte dai tempi di Napoleone. Per pochi anni prima il titolo fu della chiesa di S.Agostino.
►Che dire infine della statua del Papa e della fontana della Pigna … geneticamente modificate per paura che i napoleonici le distruggessero??
Una visita da fare sbirciando, nei luoghi principali, alla poesia “Il 5 maggio”, ode scritta da Alessandro Manzoni tre giorni dopo aver appreso della morte del Bonaparte a S.Elena.
Per concludere sfatiamo alcune leggende metropolitane sul grande condottiero.
1) era basso, qualcuno dice un tappo. In realtà era un metro e sessantanove che, per l’epoca, era ampiamente nella media.
2) era nato in Italia perché la Corsica in quel periodo era italiana. Sbagliato. E’ nato nel 1769, l’anno dopo la vendita dell’isola da parte della Repubblica di Genova alla Francia.
Buona passeggiata !
Cristian
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